Traccia di preghiera sul Vangelo della XXI Domenica del Tempo Ordinario (Anno B)
Perché, dopo l’entusiasmo iniziale, le parole di Gesù possono diventare inascoltabili e molti decidono di andarsene? Vuoi andartene anche tu?
Indicazioni metodologiche
- È una traccia di preghiera sulle letture della domenica, in particolare sul Vangelo, ispirata alla tradizione degli Esercizi Spirituali di Sant’Ignazio di Loyola.
- Presuppone la lettura del Vangelo corrispondente: se omessa, la traccia che segue è priva di senso e si trasformerà in una presa in giro di se stessi.
- È predisposta in maniera tale da cercare di favorire il tuo coinvolgimento, il tuo apporto, il tuo contributo.
- Per la durata di questa preghiera, propongo i seguenti criteri:
- criterio del gusto interiore: farla durare sin quando ci dà gusto, ci coinvolge, ci intriga.
- criterio quantitativo minimo: non meno di 10 minuti.
- criterio quantitativo massimo: non più di 60 minuti.
- Non devi approfondire ogni spunto e domanda della traccia. La raffica di spunti e domande è per aiutarti a trovare il tuo filo conduttore. Soffermati dove ti senti toccato, dove senti coinvolgimento, dove avverti un richiamo. La tua preghiera passa in maniera decisiva dall’attenzione a questi movimenti interiori. Passa ad un altro punto della traccia solo quando hai ben gustato il precedente.
- Puoi impiegare la traccia con diverse modalità, prestando attenzione al tuo bisogno
interiore: una sola volta, per più giorni, per una settimana intera. - Puoi adoperarla anche insieme ad altri: in tal modo, dopo la fase personale, è poi possibile condividerne i frutti. Alcuni stanno sperimentando la traccia in gruppi.
- Alla fine della preghiera, prendi qualche appunto scritto (su carta, in un file, ecc.) sull’esperienza spirituale vissuta.
- Pregando sulla traccia, ti faranno compagnia tante sensazioni in ordine sparso, tipo “Non ci capisco niente!”, “Quante domande…”, “Io sono in cerca di risposte chiare e complete e qui trovo solo domande e tante…”, “La struttura della preghiera è strana”, “Alcuni passaggi risultano macchinosi…”, “Mi restano alcune immagini e non capisco perché”, “Sono affiorati diversi ricordi, belli e meno belli: che senso ha?”
- Non solo: ti potrà capitare di ritornare in maniera spontanea sulla traccia mentre sei impegnato nelle tue corse o di essere raggiunto ancora da essa.
Sai come si chiama tutto questo?
Preghiera.
La tua.
Sì, starai pregando.
Continua.
Testo del Vangelo…
Dal Vangelo secondo Giovanni (6,60-69)
In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?».
Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono».
Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre».
Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui.
Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».
*Foto di yousef alfuhigi su Unsplash.
Preghiera preliminare
Chiedere a Dio nostro Signore la grazia che per la durata della preghiera tutte le mie intenzioni, il mio agire e la mia dimensione interiore non si disperdano in mille distrazioni, ma siano dedicate solo all’incontro con Lui: è possibile ed è bello.
Primo passaggio introduttivo
Consiste nel comporre il tema della preghiera. Qui sarà la scelta di andar via.
Secondo passaggio introduttivo
Consiste nel domandare al Signore quello che voglio e desidero. Qui, in particolare, gli chiedo di considerare le motivazioni che possono portare a decidere di andar via.
Primo punto
Nella narrazione del Vangelo di queste ultime domeniche, il seguito di donne e uomini che cercano Gesù è un crescendo sempre più appassionato. La folla, i giudei, gli stessi discepoli, vivono un momento entusiasmante, in particolare, quando Gesù risponde ai loro bisogni più profondi. È quello che è appena accaduto con la condivisione miracolosa dei pani e dei pesci, con le sue parole bellissime e quella sua premura tutta speciale. Il coinvolgimento è tale che quella folla riconosce, in ciò che sta vivendo, una condizione ideale da preservare, consacrandola con una forma istituzionale, quale quella di un regno.
Gesù, con molta fatica, evita di farsi proclamare re. Proprio in questo scenario, cerca piuttosto di richiamare l’attenzione sul seguito di questa esperienza, invitandoli ad approfondire quel segno del pane condiviso, per scoprire in lui, nella relazione con lui, il vero pane che nutre. Poi aggiunge, addirittura, che quel pane è la sua carne ed il suo sangue: chi ne mangia avrà la vita.
Come un fiume in piena, prosegue con entusiasmo il suo discorso, provando a distoglierli dall’immagine che stanno inseguendo, quella di un Maestro finalmente attento alle loro aspettative e corrispondente ai loro bisogni più profondi, per lasciar intravedere, nella concretezza della carne della sua umanità, addirittura l’agire di Dio, che è presente, che si fa prossimo, che si fa accanto.
Esprime così il suo desiderio di donarsi, fino a lasciarsi mangiare, per condividere la sua carne di Dio.
È l’invito a vivere un’esperienza di fede fondata, non tanto sulla “carne” dell’osservanza delle regole, quanto piuttosto sull’intimità di una relazione, resa possibile dallo Spirito che dona vita.
È la proposta di una relazione personale con lui, che non chiede altro se non di essere accolta. Un’offerta gratuita, senza condizioni, tutta da scoprire, tutta da gustare.
Secondo punto
Questo discorso di Gesù, così diverso dalle aspettative, provoca un crollo dell’entusiasmo, suscitando un crescendo di incomprensioni della folla, di mormorazioni e di accese discussioni da parte dei giudei, fino ad arrivare ad un colpo di scena: i suoi stessi discepoli iniziano a mormorare tra di loro, contro di lui.
Di fronte alla proposta di Gesù, le reazioni di questi ultimi sono contrastanti. Per la netta maggioranza dei discepoli, risulta troppo impegnativa: sono contenti del punto in cui è approdato il loro cammino e, almeno per il momento, non si sentono chiamati a proseguire oltre.
Gli altri, invece, e sono davvero pochissimi, sembra solo i 12 apostoli, pur tra dubbi e perplessità, decidono di andare avanti, di accogliere quell’invito a vivere, in profondità, la relazione con lui.
Terzo punto
Perché dopo l’entusiasmo iniziale, per molti, le parole di Gesù diventano faticose da capire e da vivere, al punto tale che decidono di non seguirlo in questo ulteriore passaggio? Che cosa, invece, spinge gli altri a rimanere? Questi ultimi hanno tutto chiaro del discorso di Gesù oppure decidono di restare, nonostante i dubbi?
Tu, in quale di questi discepoli ti identifichi: sei tra quelli che vanno via e non si spingono a seguirlo fino in fondo oppure tra quelli che restano con perplessità? Che cosa del discorso di Gesù può portarti ad uno di questi due esiti? Che cosa di Gesù ti sta bene e cosa no? Quali sono le motivazioni che ti fanno desistere dal vivere un rapporto più personale con lui e quali quelle che ti incoraggiano?
Questo cammino verso una relazione con il Signore, in cui scegliamo di far tesoro di lui per la parte che corrisponde alle nostre aspettative e non oltre, riguarda soltanto cammini personali o può riguardare anche cammini comunitari, istituzioni, carismi? Che ne risulta di queste realtà, senza il seguito ulteriore proposto da Gesù? Quale pratica di fede emerge?
Colloquio
Conversare amichevolmente con il Signore. In particolare, lo ringrazio perché mi dona consapevolezza della bellezza della relazione con lui e delle resistenze che vi si accompagnano.
Concludo con un’Ave Maria.
Cliccando sull’icona è possibile scaricare la traccia di preghiera in formato pdf.
(Istruzioni per la stampa)