Traccia di preghiera sulla XXXIV Domenica del Tempo Ordinario
Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’universo (Anno A)
C’è un giudizio che si sta formulando. È su di te. Perché? E chi è il giudice che lo sta scrivendo? Saremo giudicati su che cosa?
Indicazioni metodologiche
- È una traccia di preghiera sulle letture della domenica, in particolare sul Vangelo, ispirata alla tradizione degli Esercizi Spirituali di Sant’Ignazio di Loyola.
- Presuppone la lettura del Vangelo corrispondente: se omessa, la traccia che segue è priva di senso e si trasformerà in una presa in giro di se stessi.
- È predisposta in maniera tale da cercare di favorire il tuo coinvolgimento, il tuo apporto, il tuo contributo.
- Per la durata di questa preghiera, propongo i seguenti criteri:
- criterio del gusto interiore: farla durare sin quando ci dà gusto, ci coinvolge, ci intriga.
- criterio quantitativo minimo: non meno di 10 minuti.
- criterio quantitativo massimo: non più di 60 minuti.
- Non devi approfondire ogni spunto e domanda della traccia. La raffica di spunti e domande è per aiutarti a trovare il tuo filo conduttore. Soffermati dove ti senti toccato, dove senti coinvolgimento, dove avverti un richiamo. La tua preghiera passa in maniera decisiva dall’attenzione a questi movimenti interiori. Passa ad un altro punto della traccia solo quando hai ben gustato il precedente.
- Puoi impiegare la traccia con diverse modalità, prestando attenzione al tuo bisogno
interiore: una sola volta, per più giorni, per una settimana intera. - Puoi adoperarla anche insieme ad altri: in tal modo, dopo la fase personale, è poi possibile condividerne i frutti. Alcuni stanno sperimentando la traccia in gruppi.
- Alla fine della preghiera, prendi qualche appunto scritto (su carta, in un file, ecc.) sull’esperienza spirituale vissuta.
- Pregando sulla traccia, ti faranno compagnia tante sensazioni in ordine sparso, tipo “Non ci capisco niente!”, “Quante domande…”, “Io sono in cerca di risposte chiare e complete e qui trovo solo domande e tante…”, “La struttura della preghiera è strana”, “Alcuni passaggi risultano macchinosi…”, “Mi restano alcune immagini e non capisco perché”, “Sono affiorati diversi ricordi, belli e meno belli: che senso ha?”
- Non solo: ti potrà capitare di ritornare in maniera spontanea sulla traccia mentre sei impegnato nelle tue corse o di essere raggiunto ancora da essa.
Sai come si chiama tutto questo?
Preghiera.
La tua.
Sì, starai pregando.
Continua.
Testo del Vangelo…
Dal Vangelo secondo Matteo (25,31-46) In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: "Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi". Allora i giusti gli risponderanno: "Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?". E il re risponderà loro: "In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me". Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: "Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato". Anch'essi allora risponderanno: "Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?". Allora egli risponderà loro: "In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l'avete fatto a me".
* Foto di Sergei Tokmakov da Pixabay
Preghiera preliminare
Chiedere a Dio nostro Signore la grazia che per la durata della preghiera tutte le mie intenzioni, il mio agire e la mia dimensione interiore non si disperdano in mille distrazioni, ma siano dedicate solo all’incontro con Lui: è possibile ed è bello.
Primo passaggio introduttivo
Consiste nel comporre il tema della preghiera. Qui sarà il trovarsi davanti ad un giudice.
Secondo passaggio introduttivo
Consiste nel domandare al Signore quello che voglio e desidero. Qui, in particolare, gli chiedo di approfondire l’esperienza che si può vivere davanti ad un tribunale e alla sentenza che verrà pronunciata.
Primo punto
Il brano del Vangelo ci propone l’immagine solenne di Gesù, seduto su un trono (il “trono della gloria”), mentre separa pecore e capri, cioè persone, rivolgendo ad alcune l’espressione “benedette” e ad altre quella di “maledette”.
Usa lo stesso tono con tutte o lo cambia? Che sensazione ti suscita questa immagine? Ti dà speranza? Sprona? Ti intimidisce? Quale parola risuona di più nel tuo cuore?
Secondo punto
Nel Vangelo c’è un riferimento chiaro ai poveri, agli affamati, agli assetati, agli stranieri, ai bisognosi, ai malati, ai carcerati. Come spiegarci questo riferimento? Formuliamo due ipotesi.
Prima ipotesi. Forse Gesù ti sta rivolgendo un appello drammatico per attirare la tua attenzione su certe categorie sociali? Desidera sollecitare il tuo impegno a loro favore e preannunciarti il giudizio che tutto questo comporterà?
Seconda ipotesi: oppure quello di Gesù è un appello struggente ad aprire gli occhi per farti diventare consapevole delle opportunità che, le relazioni della tua vita, soprattutto quelle ferite, e l’amore che in esse vivi, ti mettono a disposizione?
È possibile che, proprio queste relazioni ferite e il modo in cui le vivi, siano il luogo decisivo che fa sperimentare vita e speranza? Proprio queste relazioni problematiche, è possibile che siano il luogo privilegiato della fede e dell’incontro personale con il Signore? È possibile lanciarsi in queste relazioni, non per un impegno proprio, ma grazie a questo incontro personale con Lui, proprio lì?
Terzo punto
Sei consapevole che tutto questo diventerà anche un pronunciamento su di te
Questo giudizio che ti aspetta avverrà davanti ad un tribunale, ad opera di un giudice esigente, che valuterà, severamente, il tuo impegno verso determinate categorie sociali?
Oppure lo costruisci, giorno dopo giorno, giocandoti le opportunità che le relazioni della tua vita e la possibilità di amare ti stanno offrendo?
Colloquio
Conversare amichevolmente con il Signore. In particolare, lo ringrazio perché mi svela le opportunità della vita e lo fa rispetto ai luoghi più belli: le relazioni, soprattutto quelle ferite, e la possibilità di amare.
Concludo con un’Ave Maria.