«Non t’importa che siamo perduti?»

Traccia di preghiera sul Vangelo della XII Domenica del Tempo Ordinario (Anno B)

Cosa non sta funzionando? Com’è possibile che quei pescatori professionisti arrivino a sentirsi perduti?

Indicazioni metodologiche
  • È una traccia di preghiera sulle letture della domenica, in particolare sul Vangelo, ispirata alla tradizione degli Esercizi Spirituali di Sant’Ignazio di Loyola.
  • Presuppone la lettura del Vangelo corrispondente: se omessa, la traccia che segue è priva di senso e si trasformerà in una presa in giro di se stessi.
  • È predisposta in maniera tale da cercare di favorire il tuo coinvolgimento, il tuo apporto, il tuo contributo.
  • Per la durata di questa preghiera, propongo i seguenti criteri:
    • criterio del gusto interiore: farla durare sin quando ci dà gusto, ci coinvolge, ci intriga.
    • criterio quantitativo minimo: non meno di 10 minuti.
    • criterio quantitativo massimo: non più di 60 minuti.
  • Non devi approfondire ogni spunto e domanda della traccia. La raffica di spunti e domande è per aiutarti a trovare il tuo filo conduttore. Soffermati dove ti senti toccato, dove senti coinvolgimento, dove avverti un richiamo. La tua preghiera passa in maniera decisiva dall’attenzione a questi movimenti interiori. Passa ad un altro punto della traccia solo quando hai ben gustato il precedente.
  • Puoi impiegare la traccia con diverse modalità, prestando attenzione al tuo bisogno
    interiore: una sola volta, per più giorni, per una settimana intera.
  • Puoi adoperarla anche insieme ad altri: in tal modo, dopo la fase personale, è poi possibile condividerne i frutti. Alcuni stanno sperimentando la traccia in gruppi.
  • Alla fine della preghiera, prendi qualche appunto scritto (su carta, in un file, ecc.) sull’esperienza spirituale vissuta.
  • Pregando sulla traccia, ti faranno compagnia tante sensazioni in ordine sparso, tipo “Non ci capisco niente!”, “Quante domande…”, “Io sono in cerca di risposte chiare e complete e qui trovo solo domande e tante…”, “La struttura della preghiera è strana”, “Alcuni passaggi risultano macchinosi…”, “Mi restano alcune immagini e non capisco perché”, “Sono affiorati diversi ricordi, belli e meno belli: che senso ha?”
  • Non solo: ti potrà capitare di ritornare in maniera spontanea sulla traccia mentre sei impegnato nelle tue corse o di essere raggiunto ancora da essa.
Sai come si chiama tutto questo?
Preghiera.
La tua.
Sì, starai pregando.
Continua.
Testo del Vangelo…
Dal Vangelo secondo Marco (4,35-41)
In quel giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all'altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com'era, nella barca. C'erano anche altre barche con lui.

Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t'importa che siamo perduti?».
Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?».

E furono presi da grande timore e si dicevano l'un l'altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».


Preghiera preliminare

Chiedere a Dio nostro Signore la grazia che per la durata della preghiera tutte le mie intenzioni, il mio agire e la mia dimensione interiore non si disperdano in mille distrazioni, ma siano dedicate solo all’incontro con Lui: è possibile ed è bello.

Primo passaggio introduttivo

Consiste nel comporre il tema della preghiera. Qui sarà la dinamica del perdersi.

Secondo passaggio introduttivo

Consiste nel domandare al Signore quello che voglio e desidero. Qui, in particolare, gli chiedo di riflettere sulle forme che il perdersi può assumere, quando ci imbattiamo nelle difficoltà del nostro cammino.

Primo punto

Gesù ha appena finito di proporre due immagini piene di vita: quella dell’uomo che getta fiducioso il seme sul terreno e quella dei granelli di senape che arricchiscono gli orti.

Ha parlato da una barca accostata alla riva del mare, in maniera tale da poter essere ascoltato da tutta la folla accorsa lì. A seguire, Gesù chiede ai discepoli, che sono sulla barca con lui, di attraversare il mare e passare all’altra riva.

In questo momento, chi è Gesù per i discepoli? Con quale idea di lui stanno partendo? Come vivono la sua richiesta?

Cosa rappresenta, per loro, il passaggio “all’altra riva”? È una scelta appassionata per continuare la loro missione altrove oppure, proprio partendo da quelle due immagini appena proposte, è la spinta ad un passaggio simbolico verso una nuova comprensione o fase spirituale del loro cammino?

Questo invito a passare all’altra riva lo senti rivolto anche a te? Sei disponibile a compiere questo passaggio? Lo senti come un invito a coinvolgerti nella missione oppure a scendere più in profondità nel tuo cammino?

Secondo punto

I discepoli iniziano la traversata. Gesù è nella parte posteriore dell’imbarcazione e dorme su un cuscino. Cosa rappresenta quella barca? E cosa rappresentano quella tempesta di vento, sempre più violenta, che si scatena e quelle onde che allagano pericolosamente la barca?

Com’è possibile che, ad un certo punto, quei pescatori professionisti arrivino a sentirsi perduti? Cosa non sta funzionando? Quel Gesù che dorme è un maestro che sta recuperando il giusto riposo oppure è la conseguenza di un maestro che i discepoli hanno messo a dormire nella loro vita, hanno addomesticato e che è diventato marginale

Il Gesù che “hai preso con te”, nella traversata in cui sei impegnato/a, è un Gesù che dorme? Dorme anche durante le tempeste? Cosa lo fa dormire?

Terzo punto

La disperazione porta i discepoli a scuotere il maestro. Stanno strattonando un amico dal sonno pesante oppure stanno scuotendo una pratica di fede e un libretto di preghiere che, sempre più, stanno addormentando e rendendo marginale la relazione personale con il Signore?

Quello che fa cessare il vento e che riporta la bonaccia è il maestro che prima dormiva e poi si è fortunatamente svegliato, giusto in tempo per attivare i suoi poteri, oppure l’amico riscoperto in una relazione personale che si dimostra piena di vita e di speranza? Se scuoti il tuo libretto di preghiere, che cosa sperimenti?

Colloquio

Conversare amichevolmente con il Signore. In particolare, lo ringrazio perché, nonostante i miei tentativi di addormentarlo, lui è vivo ed è vivo per me: per donarmi vita, fecondità, speranza. Concludo con un’Ave Maria.

Cliccando sull’icona è possibile scaricare la traccia di preghiera in formato pdf. (Istruzioni per la stampa)

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