Traccia di preghiera sul Vangelo della V Domenica del Tempo Ordinario (Anno B)
Nei luoghi decisivi della vita, soprattutto nei suoi passaggi più faticosi, come si esprime il tuo mondo interiore? Ti è di aiuto?
Indicazioni metodologiche
- È una traccia di preghiera sulle letture della domenica, in particolare sul Vangelo, ispirata alla tradizione degli Esercizi Spirituali di Sant’Ignazio di Loyola.
- Presuppone la lettura del Vangelo corrispondente: se omessa, la traccia che segue è priva di senso e si trasformerà in una presa in giro di se stessi.
- È predisposta in maniera tale da cercare di favorire il tuo coinvolgimento, il tuo apporto, il tuo contributo.
- Per la durata di questa preghiera, propongo i seguenti criteri:
- criterio del gusto interiore: farla durare sin quando ci dà gusto, ci coinvolge, ci intriga.
- criterio quantitativo minimo: non meno di 10 minuti.
- criterio quantitativo massimo: non più di 60 minuti.
- Non devi approfondire ogni spunto e domanda della traccia. La raffica di spunti e domande è per aiutarti a trovare il tuo filo conduttore. Soffermati dove ti senti toccato, dove senti coinvolgimento, dove avverti un richiamo. La tua preghiera passa in maniera decisiva dall’attenzione a questi movimenti interiori. Passa ad un altro punto della traccia solo quando hai ben gustato il precedente.
- Puoi impiegare la traccia con diverse modalità, prestando attenzione al tuo bisogno
interiore: una sola volta, per più giorni, per una settimana intera. - Puoi adoperarla anche insieme ad altri: in tal modo, dopo la fase personale, è poi possibile condividerne i frutti. Alcuni stanno sperimentando la traccia in gruppi.
- Alla fine della preghiera, prendi qualche appunto scritto (su carta, in un file, ecc.) sull’esperienza spirituale vissuta.
- Pregando sulla traccia, ti faranno compagnia tante sensazioni in ordine sparso, tipo “Non ci capisco niente!”, “Quante domande…”, “Io sono in cerca di risposte chiare e complete e qui trovo solo domande e tante…”, “La struttura della preghiera è strana”, “Alcuni passaggi risultano macchinosi…”, “Mi restano alcune immagini e non capisco perché”, “Sono affiorati diversi ricordi, belli e meno belli: che senso ha?”
- Non solo: ti potrà capitare di ritornare in maniera spontanea sulla traccia mentre sei impegnato nelle tue corse o di essere raggiunto ancora da essa.
Sai come si chiama tutto questo?
Preghiera.
La tua.
Sì, starai pregando.
Continua.
Testo del Vangelo…
Dal Vangelo secondo Marco (1,29-39) In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, andò subito nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e di Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva. Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano. Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui, si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!». E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.
Preghiera preliminare
Chiedere a Dio nostro Signore la grazia che per la durata della preghiera tutte le mie intenzioni, il mio agire e la mia dimensione interiore non si disperdano in mille distrazioni, ma siano dedicate solo all’incontro con Lui: è possibile ed è bello.
Primo passaggio introduttivo
Consiste nel comporre il tema della preghiera. Qui saranno i luoghi decisivi della vita.
Secondo passaggio introduttivo
Consiste nel domandare al Signore quello che voglio e desidero. Qui, in particolare, gli chiedo di approfondire la dinamica che sperimento nei luoghi decisivi della mia vita.
Primo punto
Gesù sceglie di visitare le sinagoghe della Galilea, cioè i luoghi in cui il sabato, per coltivare la relazione con Dio, si studiano, si insegnano e si pregano i testi della Sacra Scrittura. Queste sinagoghe rappresentano il nostro mondo interiore.
Vi trova cammini personali e comunitari, come può essere il tuo, ben strutturati, incentrati su preghiere, tradizioni collaudate, centralità dei comandamenti, celebrazioni, opere di bene e tanto altro. Vi trova anche il Vangelo? È aperto, in uso, oppure è chiuso e riposto, ben in mostra, in una libreria?
La sua visita è delicata. Il suo insegnamento è autorevole, semplicemente perché dice delle cose belle e ragionevoli: sulla Bibbia, suggerendo di rimettere al centro l’ascolto della Parola; e sulla relazione con Dio, facendone sperimentare la sconcertante prossimità.
Gesù propone un’alternativa alla religiosità che caratterizza, da tanto tempo, questi luoghi. Vi trova, infatti, una pratica religiosa che corre il rischio di far allontanare dal tesoro che le è affidato, cioè dalla relazione con Dio.
L’alternativa proposta da Gesù suscita stupore, perché si presenta come libera da strutturazioni; al tempo stesso, provoca opposizioni, perché mira a scardinare certi aspetti ormai consolidati e ritenuti fondamentali.
Quali aspetti della tua interiorità esultano e gioiscono nello sperimentare questa proposta di Gesù? Quali parti, invece, resistono e reagiscono con un rifiuto e opponendosi? Che cosa sta mettendo in discussione? Cosa sta svelando della tua vita interiore? Dove senti palpitare più vita e speranza: nel tuo cammino così com’è o come te lo propone Gesù?
Secondo punto
Uscendo dalle sinagoghe, Gesù si immerge nella realtà, quella ordinaria, fatta di relazioni e di incontri, di discernimenti e di scelte, di progressi e di contraddizioni, di gioie e di dolori, ed è proprio lì che la sua proposta dimostra delle ricadute importanti, perché dà l’opportunità di sperimentare guarigione e liberazione.
Il flusso della vita nel quale siamo, quotidianamente, immersi diventa, infatti, il banco di prova del nostro mondo interiore.
Nei luoghi decisivi della realtà, soprattutto nei suoi passaggi più faticosi, come si esprime la tua vita interiore, quella che stai portando avanti? Quali punti forti e deboli emergono? Quali punti in comune ritrovi con l’agire di Gesù e quali punti senti distanti? In che misura sei già attrezzato per questo cammino e in che misura senti che saresti rilanciato dalla messa in discussione offerta da Gesù?
Terzo punto
Gesù, quindi, sta gettando luce sul nostro cammino di fede, donandoci la possibilità di rilanciarlo verso la relazione decisiva con il Padre. Come abbiamo visto, tutto questo comporta una ricaduta profonda nella vita.
In che modo far tesoro di quella guarigione? Come custodire quella liberazione? In che modo continuare a gustare vita e speranza? Come sottrarsi a quel copione che ben conosciamo e che ci riporta senza scampo, dopo un po’, a perdere di vista la relazione con il Signore?
Come spiegarci il seguito della scena, con Gesù che si mette a pregare? Sta cercando un po’ di pace? Vuole offrire una testimonianza ai discepoli sull’importanza della preghiera? Oppure, la ferma decisione di Gesù, di dedicarsi ad una preghiera generosa, è il modo più efficace e bello che ci propone per aiutarci a vivere e custodire la ritrovata relazione con il Padre?
Cosa ti suscita questo modo di agire di Gesù? È questa anche la tua esperienza di preghiera?
Colloquio
Conversare amichevolmente con il Signore. In particolare, lo ringrazio perché ci dona la possibilità di riappropriarci del nostro cammino di fede e di tuffarci nei luoghi decisivi della realtà, ricordandoci che la preghiera può far sperimentare vita e speranza dal momento che è incontrare lui.
Concludo con un’Ave Maria.