Traccia di preghiera sul Vangelo della XXII Domenica del Tempo Ordinario (Anno B)
Mani pulite o cuore sincero? Qual è la differenza? Cos’è più importante? A quale delle due possibilità dedichi più attenzione?
Indicazioni metodologiche
- È una traccia di preghiera sulle letture della domenica, in particolare sul Vangelo, ispirata alla tradizione degli Esercizi Spirituali di Sant’Ignazio di Loyola.
- Presuppone la lettura del Vangelo corrispondente: se omessa, la traccia che segue è priva di senso e si trasformerà in una presa in giro di se stessi.
- È predisposta in maniera tale da cercare di favorire il tuo coinvolgimento, il tuo apporto, il tuo contributo.
- Per la durata di questa preghiera, propongo i seguenti criteri:
- criterio del gusto interiore: farla durare sin quando ci dà gusto, ci coinvolge, ci intriga.
- criterio quantitativo minimo: non meno di 10 minuti.
- criterio quantitativo massimo: non più di 60 minuti.
- Non devi approfondire ogni spunto e domanda della traccia. La raffica di spunti e domande è per aiutarti a trovare il tuo filo conduttore. Soffermati dove ti senti toccato, dove senti coinvolgimento, dove avverti un richiamo. La tua preghiera passa in maniera decisiva dall’attenzione a questi movimenti interiori. Passa ad un altro punto della traccia solo quando hai ben gustato il precedente.
- Puoi impiegare la traccia con diverse modalità, prestando attenzione al tuo bisogno
interiore: una sola volta, per più giorni, per una settimana intera. - Puoi adoperarla anche insieme ad altri: in tal modo, dopo la fase personale, è poi possibile condividerne i frutti. Alcuni stanno sperimentando la traccia in gruppi.
- Alla fine della preghiera, prendi qualche appunto scritto (su carta, in un file, ecc.) sull’esperienza spirituale vissuta.
- Pregando sulla traccia, ti faranno compagnia tante sensazioni in ordine sparso, tipo “Non ci capisco niente!”, “Quante domande…”, “Io sono in cerca di risposte chiare e complete e qui trovo solo domande e tante…”, “La struttura della preghiera è strana”, “Alcuni passaggi risultano macchinosi…”, “Mi restano alcune immagini e non capisco perché”, “Sono affiorati diversi ricordi, belli e meno belli: che senso ha?”
- Non solo: ti potrà capitare di ritornare in maniera spontanea sulla traccia mentre sei impegnato nelle tue corse o di essere raggiunto ancora da essa.
Sai come si chiama tutto questo?
Preghiera.
La tua.
Sì, starai pregando.
Continua.
Testo del Vangelo…
Dal Vangelo secondo Marco (7,1-8.14-15.21-23)
In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme.
Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?».
Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto:
“Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore è lontano da me.
Invano mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini”.
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate
la tradizione degli uomini».
Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro». E diceva [ai suoi discepoli]: «Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo».
*Foto di Pexels da Pixabay
Preghiera preliminare
Chiedere a Dio nostro Signore la grazia che per la durata della preghiera tutte le mie intenzioni, il mio agire e la mia dimensione interiore non si disperdano in mille distrazioni, ma siano dedicate solo all’incontro con Lui: è possibile ed è bello.
Primo passaggio introduttivo
Consiste nel comporre il tema della preghiera. Qui saranno le mani.
Secondo passaggio introduttivo
Consiste nel domandare al Signore quello che voglio e desidero. Qui, in particolare, gli chiedo di capire il significato del gesto di lavarsi accuratamente le mani.
Primo punto
Attorno a Gesù si riunisce un gruppo di farisei e alcuni scribi, venuti apposta da Gerusalemme. Sono persone interessate a vivere al meglio la loro pratica di fede, soprattutto prestando la massima attenzione a quanto indicato dalla tradizione, con i suoi ricchi insegnamenti, dottrine, norme, disposizioni, rituali.
Si stanno rivolgendo a Gesù, spinti dal desiderio di essere confermati sul modo in cui stanno nutrendo e portando avanti la loro vita di fede. La loro preoccupazione è di osservare, al meglio, tutto quanto prescritto. In quel momento, il riferimento è alla modalità di prendere cibo, ma questa tematica esprime l’aspirazione, più generale, a capire come poter essere dei fedeli esemplari ed ineccepibili, in ogni momento ed in ogni luogo.
Cosa pensi dei desideri e delle preoccupazioni degli scribi e farisei? Quale intenzione profonda li anima? Che cosa ritieni importante nella tua pratica di fede? Su quale aspetto senti di aver bisogno di ricevere delle rassicurazioni?
Secondo punto
Gesù ascolta, con attenzione, le istanze dei farisei e degli scribi, ammirato di riscontrare, in loro, tanta dedizione e premura nei confronti della tradizione. Nelle loro parole scorge il desiderio, sincero, di vivere, al cospetto di Dio, una vita impeccabile e irreprensibile, alimentandola con una nutrita pratica di fede.
Al tempo stesso, intravede anche il pericolo, che stanno correndo, di perdere di vista l’essenziale. Partendo proprio dalla tradizione, per loro così familiare e cara, ed attingendo alle parole del profeta Isaia, cerca allora di riportarli a ritrovare l’origine ed il fondamento di quel ricco patrimonio. Li mette in guardia dal rischio di vivere una pratica di fede sbilanciata sulle forme, sui rituali, sulle regole da rispettare, provando a spostare la loro attenzione dalla preoccupazione per le mani pulite al cuore.
È lì, nel mondo interiore, che sono chiamati a raccogliere la sfida decisiva ed affascinante della fede: non nel concentrarsi ad osservare dei precetti, ma nel mettere in gioco il cuore, in una relazione con Dio, che abbracci la mente, la volontà, i sentimenti, tutto il loro essere, tutto coinvolto in questa relazione di amicizia con Lui. E tutto questo per una vita bella e felice.
Che cosa pensi della risposta di Gesù? Secondo te, con quale tono si sta rivolgendo a quegli scribi e farisei? Li sta scuotendo oppure incoraggiando?
Quelle parole le senti rivolte anche a te? Pensi che ci siano delle tradizioni o delle pratiche che rischiano di appesantire la tua vita di fede?
Terzo punto
Per Gesù, decisivo è il mondo interiore. Lo sta sottolineando a quegli scribi e farisei, ma anche ai suoi discepoli di ogni tempo ed alla folla di coloro un po’ più lontani dal vivere una vera e propria pratica di fede: alimentare questo mondo interiore, vivendo una relazione personale con il Signore, è ciò che rende puri, belli dentro, cioè capaci di relazioni nutrienti.
È l’invito ad avvicinare il cuore a Dio, per lasciarsi amare da lui. Nutrirsi di questa relazione, trasforma dal di dentro, lasciando fuoriuscire propositi di bene. Invece di strumentalizzare gli altri, rende capaci di diventare, per la loro vita, quel nutrimento che ha il sapore del pane vivo che Gesù stesso sta offrendo loro. Ecco il comandamento di Dio. Ecco lo snodo decisivo della vita di fede.
Gesù sposta il focus dal “di fuori” al “di dentro”, dagli atteggiamenti esteriori alle intenzioni del cuore: nella tua pratica di fede, che spazio ha la cura del tuo mondo interiore? Quali sono le attenzioni che gli riservi? Chi lo abita? Quali sono le ricadute di questo mondo nella tua vita di relazione?
Colloquio
Conversare amichevolmente con il Signore. In particolare, lo ringrazio perché mi invita a guardare oltre le apparenze ed a coltivare una fede che non si limiti al rispetto di norme e tradizioni, ma che sia radicata in una relazione autentica con Lui che trasforma il mondo interiore. È un promemoria delicato di come, la vera purezza e il vero culto, nascono dal cuore.
Cliccando sull’icona è possibile scaricare la traccia di preghiera in formato pdf.
(Istruzioni per la stampa)