Traccia di preghiera sul Vangelo della VII Domenica del Tempo Ordinario (Anno C)
Tutti abbiamo un album segreto delle relazioni ferite: nel tuo quante pagine ci sono? Hai deciso cosa farne? Lo tieni così per tutta la vita?
Indicazioni metodologiche
- È una traccia di preghiera sulle letture della domenica, in particolare sul Vangelo, ispirata alla tradizione degli Esercizi Spirituali di Sant’Ignazio di Loyola.
- Presuppone la lettura del Vangelo corrispondente: se omessa, la traccia che segue è priva di senso e si trasformerà in una presa in giro di se stessi.
- È predisposta in maniera tale da cercare di favorire il tuo coinvolgimento, il tuo apporto, il tuo contributo.
- Per la durata di questa preghiera, propongo i seguenti criteri:
- criterio del gusto interiore: farla durare sin quando ci dà gusto, ci coinvolge, ci intriga.
- criterio quantitativo minimo: non meno di 10 minuti.
- criterio quantitativo massimo: non più di 60 minuti.
- Non devi approfondire ogni spunto e domanda della traccia. La raffica di spunti e domande è per aiutarti a trovare il tuo filo conduttore. Soffermati dove ti senti toccato, dove senti coinvolgimento, dove avverti un richiamo. La tua preghiera passa in maniera decisiva dall’attenzione a questi movimenti interiori. Passa ad un altro punto della traccia solo quando hai ben gustato il precedente.
- Puoi impiegare la traccia con diverse modalità, prestando attenzione al tuo bisogno
interiore: una sola volta, per più giorni, per una settimana intera. - Puoi adoperarla anche insieme ad altri: in tal modo, dopo la fase personale, è poi possibile condividerne i frutti. Alcuni stanno sperimentando la traccia in gruppi.
- Alla fine della preghiera, prendi qualche appunto scritto (su carta, in un file, ecc.) sull’esperienza spirituale vissuta.
- Pregando sulla traccia, ti faranno compagnia tante sensazioni in ordine sparso, tipo “Non ci capisco niente!”, “Quante domande…”, “Io sono in cerca di risposte chiare e complete e qui trovo solo domande e tante…”, “La struttura della preghiera è strana”, “Alcuni passaggi risultano macchinosi…”, “Mi restano alcune immagini e non capisco perché”, “Sono affiorati diversi ricordi, belli e meno belli: che senso ha?”
- Non solo: ti potrà capitare di ritornare in maniera spontanea sulla traccia mentre sei impegnato nelle tue corse o di essere raggiunto ancora da essa.
Sai come si chiama tutto questo?
Preghiera.
La tua.
Sì, starai pregando.
Continua.
Testo del Vangelo…
Dal Vangelo secondo Luca (6,27-38)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro.
E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro.
Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi.
Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».
*Foto di Willfried Wende da Pixabay
Preghiera preliminare
Chiedere a Dio nostro Signore la grazia che per la durata della preghiera tutte le mie intenzioni, il mio agire e la mia dimensione interiore non si disperdano in mille distrazioni, ma siano dedicate solo all’incontro con Lui: è possibile ed è bello.
Primo passaggio introduttivo
Consiste nel comporre il tema della preghiera. Qui sarà un album segreto.
Secondo passaggio introduttivo
Consiste nel domandare al Signore quello che voglio e desidero. Qui, in particolare gli chiedo di aiutarmi ad aprire l’album segreto delle relazioni ferite della mia vita.
Primo punto
Gesù sta parlando ai suoi discepoli, a chi ha scelto di seguirlo in una relazione profonda. Se mi sento parte di questa relazione, posso accogliere le sue parole come rivolte anche a me.
Così, anche a me, Gesù chiede di amare i nemici, di fare del bene a chi non mi vuole bene, di benedire chi mi maledice, di pregare per chi mi odia, di fare il primo passo senza aspettare nulla in cambio e di perdonare il male ricevuto.
Questo insegnamento va contro il mio istinto naturale di difendermi o cercare vendetta. Non si tratta soltanto di sopportare chi mi ferisce, ma di amarlo in modo attivo e concreto.
Mentre ascolto le sue parole, riaffiora dentro di me l’album segreto delle relazioni ferite: situazioni, accuse, cattiverie, offese e torti subiti. Tante esperienze ancora dolorose, che sembrano rendere impossibile ciò che Gesù mi sta chiedendo.
Chi sono le persone che faccio più fatica ad amare? Cosa mi impedisce di perdonare o di fare del bene a chi mi ha ferito? Ci sono situazioni in cui ho provato ad “amare” qualcuno che mi ha fatto del male? Com’è stata questa esperienza?
Secondo punto
Gesù continua il suo discorso. Sono colpito dal suo stile: non trasmette un giudizio severo e definitivo, ma accoglienza. Capisco che conosce la mia fatica e la mia fragilità. Mi parla di un’esperienza che Lui per primo, nella pienezza della sua umanità, ha vissuto: un’esperienza faticosa di servizio e di libertà.
Alla luce della sua Parola, mi accorgo che anch’io, in molte occasioni, mi comporto come quei peccatori di cui sta parlando: amo soltanto chi mi ama, faccio del bene solo a chi mi fa del bene e dono soltanto se so di ottenere qualcosa in cambio.
La relazione con il Signore mi permette di fare verità dentro di me e di riconoscere il mio peccato. Proprio quando riconosco la mia fragilità e cedo al suo sguardo pieno di misericordia, mi rendo conto che non sono io a dover ‘conquistare’ l’amore di Dio: Lui mi ama per primo, in modo gratuito e incondizionato e mi offre il suo perdono.
Mi fermo in silenzio a considerare come l’amore di Dio si è manifestato nella mia vita, specialmente dove mi sentivo più indegno o fragile. Riconosco che questo amore mi precede e mi sostiene, anche adesso.
Come l’amore e il perdono di Dio hanno trasformato la mia vita? In che modo li ho sperimentati, soprattutto nei momenti di fragilità? Che immagine di Dio emerge quando penso al suo perdono? Come ha cambiato il mio modo di amare?
Terzo punto
Alla luce dell’amore e del perdono sperimentati in Gesù, le sue parole non sono più un programma irrealizzabile, ma un vero cammino di liberazione. Quanto più questa esperienza è profonda, tanto più posso compiere il passo nuovo che Gesù mi chiede: amare in modo radicale e gratuito. Si tratta di rendere vivo, nelle relazioni di ogni giorno, il perdono che ho ricevuto.
Ogni passo che compio, verso il perdono e l’amore gratuito, non nasce dalla mia bravura, ma dall’esperienza di scoprirmi e sentirmi amato e perdonato per primo. La grazia di Dio che opera in me, questa presenza piena di vita, mi dona la forza folle di amare anche i nemici, rendendo praticabile ciò che mi sembrava impossibile.
Amare, perdonare, benedire, donare gratuitamente, pregare per chi mi ferisce: tutto questo rompe il ciclo dell’odio e mi libera dai condizionamenti che avvelenano le mie relazioni; mi aiuta a lasciare andare la rabbia che mi distrugge; mi permette di sprigionare energie preziose in altre direzioni di vita.
Che cosa rivela di Dio un amore tanto radicale e gratuito? In che modo rivela Cristo crocifisso e risorto, che vince il male con il bene? Quali gesti concreti posso compiere, oggi, per costruire relazioni più autentiche?
Colloquio
Conversiamo da amico ad amico con il Signore. In particolare, Lo ringrazio per avermi mostrato come le relazioni ferite del mio cammino possano fiorire di vita. Concludo con un’Ave Maria.
Cliccando sull’icona è possibile scaricare la traccia di preghiera in formato pdf.
(Istruzioni per la stampa)