Traccia di preghiera sul Vangelo della XXX Domenica del Tempo Ordinario (Anno B)
Gli ostacoli, gli impedimenti e le pietre d’inciampo della nostra vita possono trasformarsi in risorse, in opportunità? In che modo?
Indicazioni metodologiche
- È una traccia di preghiera sulle letture della domenica, in particolare sul Vangelo, ispirata alla tradizione degli Esercizi Spirituali di Sant’Ignazio di Loyola.
- Presuppone la lettura del Vangelo corrispondente: se omessa, la traccia che segue è priva di senso e si trasformerà in una presa in giro di se stessi.
- È predisposta in maniera tale da cercare di favorire il tuo coinvolgimento, il tuo apporto, il tuo contributo.
- Per la durata di questa preghiera, propongo i seguenti criteri:
- criterio del gusto interiore: farla durare sin quando ci dà gusto, ci coinvolge, ci intriga.
- criterio quantitativo minimo: non meno di 10 minuti.
- criterio quantitativo massimo: non più di 60 minuti.
- Non devi approfondire ogni spunto e domanda della traccia. La raffica di spunti e domande è per aiutarti a trovare il tuo filo conduttore. Soffermati dove ti senti toccato, dove senti coinvolgimento, dove avverti un richiamo. La tua preghiera passa in maniera decisiva dall’attenzione a questi movimenti interiori. Passa ad un altro punto della traccia solo quando hai ben gustato il precedente.
- Puoi impiegare la traccia con diverse modalità, prestando attenzione al tuo bisogno
interiore: una sola volta, per più giorni, per una settimana intera. - Puoi adoperarla anche insieme ad altri: in tal modo, dopo la fase personale, è poi possibile condividerne i frutti. Alcuni stanno sperimentando la traccia in gruppi.
- Alla fine della preghiera, prendi qualche appunto scritto (su carta, in un file, ecc.) sull’esperienza spirituale vissuta.
- Pregando sulla traccia, ti faranno compagnia tante sensazioni in ordine sparso, tipo “Non ci capisco niente!”, “Quante domande…”, “Io sono in cerca di risposte chiare e complete e qui trovo solo domande e tante…”, “La struttura della preghiera è strana”, “Alcuni passaggi risultano macchinosi…”, “Mi restano alcune immagini e non capisco perché”, “Sono affiorati diversi ricordi, belli e meno belli: che senso ha?”
- Non solo: ti potrà capitare di ritornare in maniera spontanea sulla traccia mentre sei impegnato nelle tue corse o di essere raggiunto ancora da essa.
Sai come si chiama tutto questo?
Preghiera.
La tua.
Sì, starai pregando.
Continua.
Testo del Vangelo…
Dal Vangelo secondo Marco (10,46-52)
In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!».
Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».
Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.
Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.
Preghiera preliminare
Chiedere a Dio nostro Signore la grazia che per la durata della preghiera tutte le mie intenzioni, il mio agire e la mia dimensione interiore non si disperdano in mille distrazioni, ma siano dedicate solo all’incontro con Lui: è possibile ed è bello.
Primo passaggio introduttivo
Consiste nel comporre il tema della preghiera. Qui saranno degli ostacoli.
Secondo passaggio introduttivo
Consiste nel domandare al Signore quello che voglio e desidero. Qui, in particolare, gli chiedo di comprendere se gli ostacoli possono trasformarsi in opportunità.
Primo punto
Il Vangelo accende i riflettori su un imponente flusso di vita, fatto di persone, gruppi, comunità, creatività, canti, che attraversa la strada principale di una città. Rispetto a questo flusso, c’è un personaggio, Bartimèo, che si trova “parcheggiato” sul margine della strada, accecato cioè incapace di uno sguardo profondo sulla realtà e su ciò che avviene dentro di sé e attorno a sé, ridotto ad elemosinare le attenzioni degli altri.
Capita anche a te di trovarti in una posizione marginale e di cecità esistenziale, rispetto ai flussi della vita? Quali situazioni, oggi, ti rendono consapevole della tua marginalità e della tua cecità? Quando e in che modo queste condizioni esistenziali si impossessano del tuo cammino?
Secondo punto
Bartimèo, proprio grazie alla posizione di marginalità e di cecità in cui è immerso ed al bisogno di ottenere quanto più possibile dall’elemosina, si accorge, un giorno, che la sua strada è percorsa da un corteo diverso.
Cerca in tutti i modi di richiamare l’attenzione di quel gruppo e di quello che apprende essere Gesù di Nazareth. Comincia a gridare. Subito, in molti, cominciano ad ostacolare questa sua iniziativa, a rimproverarlo, a cercare di farlo tacere. Bartimèo grida più forte. I “molti” continuano a rimproverarlo.
Bartimèo, quel giorno, come si accorge che quel corteo è diverso dagli altri? Che cosa vuole ottenere attirando l’attenzione? Sta cercando soltanto di guadagnarsi una sostanziosa elemosina da un uomo che sembra faccia miracoli oppure cerca qualcosa di diverso? Sta cercando di uscire dal suo isolamento per entrare in una relazione?
Chi sono quei “molti” che cercano di zittirlo, che cercano di mettere a tacere il desiderio di Bartimèo, impedendogli di ritrovare la pienezza della vita? Che nome hanno? Sono persone? Sono convenzioni sociali? Oppure sono fattori interiori allo stesso Bartimèo? Che cosa potrebbe provare ad impedirti di prendere l’iniziativa in una situazione simile?
Terzo punto
Bartimèo continua ad urlare. Spera che le sue grida, superando il caos della folla ed i molti rimproveri che tentano di zittirlo, possano giungere alle orecchie di Gesù.
Ad un certo punto, Gesù si ferma, ma Bartimèo non se ne rende conto. Sente solo una voce che lo chiama. Con sua grande sorpresa, è la voce di coloro che, pochi istanti prima, cercavano di ridurlo al silenzio, impedendogli di riemergere dal margine della vita. Adesso, invece, quella voce lascia risuonare parole di incoraggiamento che lo invitano ad alzarsi e ad andare da Gesù.
Nella confusione di quella strada, Gesù si è rivolto proprio ai “molti” che stavano rimproverando Bartimèo per chiamarlo a sé. Proprio coloro che erano impegnati ad ostacolare quell’uomo, ora favoriscono l’incontro fra Bartimèo e Gesù.
Com’è possibile che, da impedimento alla sua ricerca, quei “molti” diventino occasioni che permettono a Bartimèo di incontrare Gesù? Che cosa o chi può trasformarli da ostacolo in risorsa? Hai fatto anche tu questa esperienza nella tua vita?
Colloquio
Conversare amichevolmente con il Signore. In particolare, Lo ringrazio perché la relazione con lui trasforma i nostri ostacoli, i nostri “molti”, da impedimenti in risorse, da pietre d’inciampo a gradini, e ci regala una nuova comprensione di noi stessi e del nostro cammino.
Concludo con un’Ave Maria.
Cliccando sull’icona è possibile scaricare la traccia di preghiera in formato pdf.
(Istruzioni per la stampa)