Traccia di preghiera sulla XXIV Domenica del Tempo Ordinario (Anno B).
Se provassi a raccogliere in un album le foto che raccontano al meglio la tua esperienza di fede, quali sceglieresti? Quale immagine di Gesù ne verrebbe fuori?
Indicazioni metodologiche
- È una traccia di preghiera sulle letture della domenica, in particolare sul Vangelo, ispirata alla tradizione degli Esercizi Spirituali di Sant’Ignazio di Loyola.
- Presuppone la lettura del Vangelo corrispondente: se omessa, la traccia che segue è priva di senso e si trasformerà in una presa in giro di se stessi.
- È predisposta in maniera tale da cercare di favorire il tuo coinvolgimento, il tuo apporto, il tuo contributo.
- Per la durata di questa preghiera, propongo i seguenti criteri:
- criterio del gusto interiore: farla durare sin quando ci dà gusto, ci coinvolge, ci intriga.
- criterio quantitativo minimo: non meno di 10 minuti.
- criterio quantitativo massimo: non più di 60 minuti.
- Non devi approfondire ogni spunto e domanda della traccia. La raffica di spunti e domande è per aiutarti a trovare il tuo filo conduttore. Soffermati dove ti senti toccato, dove senti coinvolgimento, dove avverti un richiamo. La tua preghiera passa in maniera decisiva dall’attenzione a questi movimenti interiori. Passa ad un altro punto della traccia solo quando hai ben gustato il precedente.
- Puoi impiegare la traccia con diverse modalità, prestando attenzione al tuo bisogno
interiore: una sola volta, per più giorni, per una settimana intera. - Puoi adoperarla anche insieme ad altri: in tal modo, dopo la fase personale, è poi possibile condividerne i frutti. Alcuni stanno sperimentando la traccia in gruppi.
- Alla fine della preghiera, prendi qualche appunto scritto (su carta, in un file, ecc.) sull’esperienza spirituale vissuta.
- Pregando sulla traccia, ti faranno compagnia tante sensazioni in ordine sparso, tipo “Non ci capisco niente!”, “Quante domande…”, “Io sono in cerca di risposte chiare e complete e qui trovo solo domande e tante…”, “La struttura della preghiera è strana”, “Alcuni passaggi risultano macchinosi…”, “Mi restano alcune immagini e non capisco perché”, “Sono affiorati diversi ricordi, belli e meno belli: che senso ha?”
- Non solo: ti potrà capitare di ritornare in maniera spontanea sulla traccia mentre sei impegnato nelle tue corse o di essere raggiunto ancora da essa.
Sai come si chiama tutto questo?
Preghiera.
La tua.
Sì, starai pregando.
Continua.
Testo del Vangelo…
Dal Vangelo secondo Marco (8,27-33)
In quel tempo, Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi dice che io sia?». Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa e altri uno dei profeti».
Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno.
E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere.
Faceva questo discorso apertamente.
Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».
Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà».
*Foto di Dariusz Sankowski su Unsplash
Preghiera preliminare
Chiedere a Dio nostro Signore la grazia che per la durata della preghiera tutte le mie intenzioni, il mio agire e la mia dimensione interiore non si disperdano in mille distrazioni, ma siano dedicate solo all’incontro con Lui: è possibile ed è bello.
Primo passaggio introduttivo
Consiste nel comporre il tema della preghiera. Qui sarà un album fotografico.
Secondo passaggio introduttivo
Consiste nel domandare al Signore quello che voglio e desidero. Qui, in particolare, gli chiedo di sfogliare un album fotografico dedicato al mondo interiore.
Primo punto
Gesù, in compagnia dei suoi discepoli, sta percorrendo le strade della Galilea, passando da una riva all’altra del lago di Tiberiade, fino ad arrivare alle zone di confine ed attraversarle. Si stanno, ora, dirigendo a nord della Galilea, verso i villaggi intorno a Cesarea di Filippo.
Nel corso di questo viaggio, Gesù prova a ripercorrere il cammino compiuto fino a quel momento, mettendo insieme, come in un album fotografico, le varie immagini della pratica religiosa, che hanno potuto osservare.
Hanno attraversato villaggi e piazze; incontrato persone, gruppi, comunità; sono venuti a contatto con tante manifestazioni della fede. La folla, i farisei, gli scribi, gli anziani, i dottori della legge, i discepoli, i pagani, la gente in generale: ciascuno, con un vissuto di fede ed un’espressione della propria religiosità, con tantissime sfaccettature spirituali, rituali, liturgiche, artistiche, letterarie, devozionali, identitarie, consolatorie; tutte veramente interessanti ed affascinanti.
Questo album è ora tra le nostre mani. Se provassimo ad aggiungervi altre foto, relative alla pratica di fede vissuta attorno a noi, quali vi inseriremmo? Prova a descriverne alcune.
L’album è così a buon punto. Tu, in quale di queste fotografie ti ritrovi? Quale foto personale aggiungeresti, per esprimere al meglio la tua pratica di fede? Osservando queste tue fotografie, quali sentimenti emergono? È questo che ti proponevi rispetto alla tua vita di fede? In che misura ti riconosci in queste foto ed in che misura no? Vuoi continuare così oppure no? Perché?
Secondo punto
Mentre Gesù sfoglia l’album di fotografie che è andato, pian piano, componendo lungo il cammino, si fa strada, in lui, un interrogativo, da rivolgere ai suoi discepoli: in tutte queste foto che esprimono la pratica di fede, quale immagine di lui ne viene fuori?
Ci sono foto che ritraggono momenti di preghiera, luoghi di culto, celebrazioni, riunioni, ritiri, pellegrinaggi, campi biblici, statue, devozioni, opere d’arte, tradizioni. In che modo, questi fotogrammi, parlano di lui? Quale collocazione gli viene data nella vita delle persone?
Se ti fermi, anche tu, a guardare l’album delle tue foto personali, che hai raccolto, per raccontare la tua pratica di fede, come vedi rappresentato Gesù? Come risuona, in te, la domanda: “Voi chi dite che io sia?” rivolta ai discepoli che, oggi, viene rivolta anche a te? Chi è Gesù per te? Quale posto occupa nella tua vita? In che modo questa sua sollecitazione illumina l’album delle tue foto?
Terzo punto
Pietro prova a rispondere alla domanda di Gesù. La sua risposta si presenta bellissima: Gesù è il Cristo, l’Unto, l’Inviato di Dio. Quale migliore rappresentazione di Gesù poteva trovare?
Eppure, a ben vedere, questa sua risposta tradisce una autorappresentazione di Gesù che gli fa perdere di vista la relazione con lui, cioè la vita. Ecco perché, rivolgendosi a Pietro, Gesù usa un’espressione forte, quale quella di definirlo “Satana”.
In quelle belle foto che raccontano la sua fede, Pietro non si sta rendendo conto di essere, fondamentalmente, solo con se stesso, avendo di fatto allontanato Gesù dalla sua vita.
Con la sua rappresentazione di un Gesù vincente, che risolve tutti i suoi problemi, che sconfigge tutti i suoi nemici, Pietro si sta perdendo nelle sue gratificazioni umane, rinunciando, per il momento, alla ricchezza di vivere ed attraversare, con Gesù e nella relazione con lui, la parte faticosa della vita.
Quando Gesù chiama Pietro “Satana!”, per metterlo in guardia dalle false immagini di Dio che si è andato costruendo, si sta rivolgendo solo a lui oppure anche ai discepoli di ogni tempo? Sta mettendo in guardia anche te?
Alla luce di questa risposta di Gesù a Pietro, come vedi adesso le foto del tuo album? Emergono nuove sfumature? Noti dei particolari che prima non avevi notato? In che misura ritieni di pensare a Lui secondo gli uomini e in che misura di pensare a Lui secondo Dio? Stai rischiando, anche tu, come Pietro, di contemplare una bella rappresentazione di Gesù, perdendo la possibilità di vivere, nella relazione con lui, la dimensione fragile e debole della vita?
Colloquio
Conversare amichevolmente con il Signore. In particolare, Lo ringrazio perché mi aiuta a diventare consapevole delle autorappresentazioni riduttive che mi faccio di lui ed a liberarmene, per ritrovare la pienezza e la bellezza della relazione con lui. Concludo con un’Ave Maria.
Cliccando sull’icona è possibile scaricare la traccia di preghiera in formato pdf.
(Istruzioni per la stampa)