Traccia di preghiera sul Vangelo della XVI Domenica del Tempo Ordinario (Anno B)
Quando si è all’apice del successo: che fare? È possibile che la scelta di rallentare e di fermarsi possa servire ad andare più lontano?
Indicazioni metodologiche
- È una traccia di preghiera sulle letture della domenica, in particolare sul Vangelo, ispirata alla tradizione degli Esercizi Spirituali di Sant’Ignazio di Loyola.
- Presuppone la lettura del Vangelo corrispondente: se omessa, la traccia che segue è priva di senso e si trasformerà in una presa in giro di se stessi.
- È predisposta in maniera tale da cercare di favorire il tuo coinvolgimento, il tuo apporto, il tuo contributo.
- Per la durata di questa preghiera, propongo i seguenti criteri:
- criterio del gusto interiore: farla durare sin quando ci dà gusto, ci coinvolge, ci intriga.
- criterio quantitativo minimo: non meno di 10 minuti.
- criterio quantitativo massimo: non più di 60 minuti.
- Non devi approfondire ogni spunto e domanda della traccia. La raffica di spunti e domande è per aiutarti a trovare il tuo filo conduttore. Soffermati dove ti senti toccato, dove senti coinvolgimento, dove avverti un richiamo. La tua preghiera passa in maniera decisiva dall’attenzione a questi movimenti interiori. Passa ad un altro punto della traccia solo quando hai ben gustato il precedente.
- Puoi impiegare la traccia con diverse modalità, prestando attenzione al tuo bisogno
interiore: una sola volta, per più giorni, per una settimana intera. - Puoi adoperarla anche insieme ad altri: in tal modo, dopo la fase personale, è poi possibile condividerne i frutti. Alcuni stanno sperimentando la traccia in gruppi.
- Alla fine della preghiera, prendi qualche appunto scritto (su carta, in un file, ecc.) sull’esperienza spirituale vissuta.
- Pregando sulla traccia, ti faranno compagnia tante sensazioni in ordine sparso, tipo “Non ci capisco niente!”, “Quante domande…”, “Io sono in cerca di risposte chiare e complete e qui trovo solo domande e tante…”, “La struttura della preghiera è strana”, “Alcuni passaggi risultano macchinosi…”, “Mi restano alcune immagini e non capisco perché”, “Sono affiorati diversi ricordi, belli e meno belli: che senso ha?”
- Non solo: ti potrà capitare di ritornare in maniera spontanea sulla traccia mentre sei impegnato nelle tue corse o di essere raggiunto ancora da essa.
Sai come si chiama tutto questo?
Preghiera.
La tua.
Sì, starai pregando.
Continua.
Testo del Vangelo…
Dal Vangelo secondo Marco (6,30-34)
In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po'». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare.
Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
Preghiera preliminare
Chiedere a Dio nostro Signore la grazia che per la durata della preghiera tutte le mie intenzioni, il mio agire e la mia dimensione interiore non si disperdano in mille distrazioni, ma siano dedicate solo all’incontro con Lui: è possibile ed è bello.
Primo passaggio introduttivo
Consiste nel comporre il tema della preghiera. Qui sarà il fermarsi, il rallentare.
Secondo passaggio introduttivo
Consiste nel domandare al Signore quello che voglio e desidero. Qui, in particolare, gli chiedo di aprirmi agli sbocchi che può favorire la scelta di fermarsi.
Primo punto
I discepoli si stanno riunendo attorno a Gesù. Sono reduci da giorni avvincenti. Gesù, infatti, come abbiamo visto la scorsa domenica, li aveva inviati ad annunciare quella vita e quella speranza sperimentate nella relazione con Lui. E aveva dato degli accorgimenti, per vivere, in maniera profonda e libera, questa missione a loro affidata.
Ecco da dove ritornano i discepoli. Ed ecco la scena di oggi. Ad un certo punto, inizia il resoconto della missione: i discepoli riferiscono tutto quello che hanno fatto ed insegnato, per testimoniare vita e speranza.
Nonostante la centralità di questa condivisione, il Vangelo registra una presenza, prima discreta, poi crescente, poi massiccia, di persone che cercano quegli uomini e, soprattutto, cercano Gesù.
Che cosa dice dei discepoli, quel loro riunirsi, in quel modo, intorno a Gesù? Che cosa i discepoli raccontano di aver fatto nella missione appena conclusa? E che cosa raccontano di aver insegnato? Qual è il clima di questa condivisione?
Cos’è questo flusso crescente di persone che vanno e vengono da quel luogo? C’entrano con la missione appena svolta?
Secondo punto
La riunione tra i discepoli e Gesù volge al termine. Cosa fare in una situazione simile? Come valorizzare questo crescendo di risultati, riscontri, attestazioni? Qual è il seguito che questa scena può avere?
Gesù si rivolge ai discepoli e dice loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». E si organizzano per appartarsi.
Come ti risuonano queste parole di Gesù? Te le aspettavi? Come reagisci? Tu cosa avresti proposto?
Ritieni che questa strategia sia efficace? Non pensi che sia prioritaria la missione e che sia decisivo far tesoro dell’entusiasmo di quel momento? E poi, come regalarsi un momento di riposo, mentre la gente si sta rivolgendo a te, in un momento di bisogno?
Terzo punto
Le persone continuano a cercare i discepoli e Gesù: addirittura diventano delle vere e proprie folle allo sbando, pecore senza pastore. Neanche il tempo di ritirarsi in disparte e Gesù ed i discepoli si ritrovano di nuovo circondati da queste folle.
Gesù ha compassione per loro e risponde alle necessità di quelle persone mettendosi ad insegnare.
Che cosa sta accadendo? Gesù si è visto costretto a cambiare idea? L’auspicato riposo è rimandato ad altra data? Il gesto di Gesù di dedicarsi alle folle è una concessione fatta con ritrosia oppure è uno sbocco possibile di quella intimità comunitaria che sta vivendo con i suoi discepoli?
Il momento della condivisione, dello stare insieme, dell’andarsene in disparte, del riposare, descrive uno spazio sacro ed inviolabile da difendere a tutti i costi oppure apre alle folle senza pastore ed alla risposta più bella e pertinente, quella della compassione?
Colloquio
Conversare amichevolmente con il Signore. In particolare, lo ringrazio perché il fermarsi con lui, lo stare con lui, rigenera e permette di andare più lontano.
Concludo con un’Ave Maria.
Cliccando sull’icona è possibile scaricare la traccia di preghiera in formato pdf.
(Istruzioni per la stampa)